venerdì 22 novembre 2019

Per la musica, tutto.

Mòd åd di dål dì:
 
"(vés di) balåbiùt: 'ballanudi', soprannome dei Sannazzaresi, cui già nel 1894 accennava il prevosto Don Giovanni Gazzaniga nella sua 'Storia di Sannazzaro de' Burgondi': 'Il loro [dei Sannazzaresi] carattere di giovialità è tanto conosciuto che divenne proverbiale e comune l'opinione che «essi (per servirmi dell'espressione del Pollini) pur di stare allegri, ballerebbero anche vestiti all'adamitica». Ragione per cui si affibbia loro volgarmente la nomea di ballabiut; molto bene appropriata per la loro appassionata disposizione al ballo, specialmente quando questo borgo formava la delizia dei nobili Pavesi, varii dei quali lo sceglievano per loro residenza in gran parte dell'anno e vi chiamavano amici a baldoria..." (G. Gazzaniga, "Storia di Sannazzaro de' Burgondi - Il Borgo", (1894, pagg. 200-201). Più di recente, il soprannome in questione è stato spiegato anche così: «Si tramanda che in tempi in cui non esistevano altri divertimenti per la gente semplice, tutti si coricavano molto presto la sera, anche perché il duro lavoro nei campi era stato assai faticoso. Spesso lungo la strada passavano degli ambulanti che suonavano un piccolo organo a manovella, accompagnati a volte da una scimmietta o da un piccolo orso che accennavano passi di danza al suono della musica o si muovevano goffamente, suscitando curiosità e risa in grandi e piccoli. L'entusiasmo e l'interesse per questi momenti di allegria erano sentiti a tal punto dai nostri avi che, anche a sera inoltrata, al passaggio dell'organetto non solo si affacciavano piuttosto svestiti alla finestra o ai balconi per offrire qualche monetina al suonatore, ma scendevano addirittura in strada e, in camicia da notte, ballavano volentieri, coinvolgendo parenti, amici e conoscenti, sicché l'organo faceva diverse tappe, trasformando così quelle fugaci occasioni in vere e proprie feste improvvisate». (C. Torre, nel cd-rom 'Sannazzaro de' Burgondi - Passato e presente di un paese in Lomellina' ( 1998)."


Da "Ål nòs diålåt" - Sez. "Glossaio" (2012).
 






 

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