D’ora in poi, alla domenica, invece di un proverbio o di un
modo di dire, si richiamerà qui una conta, una filastrocca, una nenia, un aneddoto
o altro, sempre in dialetto e nella dizione di Rosalia Carpani, con traduzione
e commento in lingua. Cominciamo con una conta che è anche un gioco da bambini:
“Pén pén, butålén!
Pén pén, butålén, cust 'l è vöi e cust 'l è pén! Ål mar 'l è célèst, mén vöi prò - pi quèst! .
Pieno pieno,
botticino,
questo è vuoto e questo è pieno! Il mare è celeste, io voglio pro-prio questo! |
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Oltre che come conta,
veniva usata come gioco, nascondendo in uno dei pugni un dolcetto (caramellina,
biscottino, mentina...) per far indovinare al bambino in quale dei due pugni si
trovasse.”
Da “Ål nòs diålåt”
(2012). AUDIO
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